schifatrice de scandali, riparatrice contra pericoli,
tu certo fai le conversationi piu facili ,tu da
quelle lievi ogni amaritudine, tu scacci ogni ria
sospitione, tu sola sei finalmente medicina alla
rabbiosa gelosia. Io vorrei saper ritrovare parole
degne per lodarti come i tuoi meriti richiederebbono,
ch'io lo farei vie piu che volentieri, perche
da te, procedeno infiniti beni, et a gran torto
sei dalli ignoranti biasimata, o come consigliarei
io volentieri ogn'uno (che amico mi fosse) a
farsi bello di quella belta che con esso noi persevera
di continuo, ne ci abandona mangiando,
dormendo, giuocando, o sospirando, di quella
belta dico, che ci accompagna in sin'all'hore estreme,
anzi nell'istesso cataletto con noi dimora,
qual veramente dir potemo che nostra sia, et non
de parenti, o della natura. Credasi pur a me,
che meglio e il farsi bello di questa vera bellezza
della quale al presente vi ragiono, che in quell'altra
nascere che si facilmente con un picciolo
parosismo di febre si corrompe, et guastasi. Mi
sovviene d'havere molte fiate letto d'un giovanetto
Toscano, il quale veggendo che la bellezza
sua era molto sospetta et capital nemica della
buona fama, ch'egli cercava con ogni arte et
studio di procacciarsi, esso istesso con un rasoio
stranamente si guasto la bella faccia et ridusse
quelle sue guancie che parevano di dui finissmi
rubini cosparse, ad un miserabil horrore. Il me