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lezze di Danae, egli si convertisse in pioggia d'oro, et cosi possedesse la desiderata preda, à dimostrarci essere l'oro più d'ogn'altra cosa atto, ad ispugnare la pudicitia delle innocenti virginelle, ma non solo è egli solito gittare à terra la donnesca honestà, che suole anchora essere cagione de tradigioni, homicidii, et altre essorbitanze, perciò credo io dicesse Possidonio, che la richezza era madre d'infiniti mali, il che non si può gia dire della beata et dolce nostra povertà, della quale diffusamente parlando Seneca, scrisse, che l'ignudo per lei era securo da ladroni et ne luochi assediati il povero ritrovavo pace. Sara adunque senza dubbio miglior la franca poverta, che le serve richezze, poi che infiniti beni opra, et niuno maleficio partorisce giamai.

CHE MEGLIO SIA L'ES

sere brutto, che bello.

PARADOSSO II.


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Ualunche dubita che meglio non sia d'essere brutto che bello (che molti credo ve ne sieno) considri, che quante amorose facelle spente si vegano ne brutti visi, et contrafatti corpi, che ne belli sen/