orando contra Sulpitio, nomnino Gn.Flavio
autore del don gia sopra detto, dil che, fendo poi
ripreso da Pomponio Attico, ch'era peritissimo
delle antichita Romane, sene scusa cosi dicendo,
Di Flavio et de fasti, sendo altrimenti, e pero commune
errore, tu certamente ne dubitasti con ragione,
et noi seguittiamo l'upinione quasi publica,
come sono molte cose appresso de Greci, et seguita
narrando. Chi e fra quelli che detto non
habbia Eupoli scrittor di Comedie navigando in Sicillia,
esser stato gittato in mare da Alcibiade, la
qual cosa Erastotene riprende mostrando ch'egli
habbi scritto delle comedie doppo quel tempo,
et non essere percio schernito Durio Samio, huomo
nell'istoria diligente havendo con tanti errato?
Chi non ha, dice anchora similmente scritto,
esser stato Zaleuco legislatore de Locresi?
et non essere percio meno istimato Teofrasto
sendone di cio ripreso da Timeo? queste sono
delle scuse che fa M. Tullio, in diffesa della sua
brutta negligentia, ma quanto havrebbe egli
fatto meglio a pigliare un poco piu di fatica
per non commettere simili errori, che durarne
poscia tanta in raccorre quelli de gli altri, per
iscusar se medesimo. Il detto M. Tullio egualmente
anchora negligente nella Cosmografia,
come in tutte l'altre cose, havea scritto che tutte
le citta del Peloponesso (c'hoggidi si chiama
la morea) erano marittime, dil che sendo ripre