do in Aritia et veggendo l'ismisurata altezza
di quelle viti , disse sorridendo, che meritamente
pendeva la madre da cosi alta croce,
partorendo s maligno et pestifero figliuolo come
era il vino . Debbonsi disiderare le ricchezze per
haver vileggiando le mandrie de grassi armenti:
per possedere è cortili pieni de polli,
per nudrir collumbi, tortorelle, ò vero per pascere
il bel pavone: non credo io, percioche sarebbe
una espressa sciochezza, sono forse altra cosa gli
armenti che esca de lupi et rapina de per prii guardiani?
et il rallegrarsi di si fatte cose non s puo
meritamente dir che sia una allegrezza bestiale essendo
pel mezo delle bestie causata? cosi anche altro
non conosco essere è polli che preda de frodolenti
volpi , cibo d'ingordi uccellaci, ruuina de
cortili,et distrugimento de granai. Oh quanto è
maggior la molestia loro di quel che imaginare si
possa buono Iddio, per un'uovo, quanto strepito
quanto gridore si sente, et è pur una cosa non sol minuta
ma di qualità, anchor maligna, impoche fresco,
pel testimonio di Galeno, et della istesa isperienza
volge sozzopra il stomaco, et non fresco lo
contamina et distruge. Che dirò delle tortore il cui
pianto da si gran noia à chi lo ascolta, et la cui
carne sveglia il concupiscibile appetito à ne
mangia? Che dirò similmente de columbi non
mai del beccar stanchi, perturbatori et della
diurna et della noturna quiete, contaminatori