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IL SECONDO LIBRO

cho suo figliuolo scrisse, che il farsi dar le pesche non fusse vitio, ispetialmente se da fanciullo vi fusse avezzo (si come vitio non era nelle femine lo congiungersi con l'huomo) è dove hai tu appreso si malvagia et diabolica dottrina? halla tu forsi appresa da Platone? il quale, non fu pero molto miglior di te, et gracchino pur quanto vogliono li Platonici moderni, paionti queste cose da scrivere a' figliuoli? ò gentil filosofo che tu sei? ò costumi dilicati? Scrive anchora questo valent'huomo della sodomia nella sua politica, et in tal maniera ne scrive, che secondo il giuditio di alcuni (piu di me acuti investigatori) come cosa alle Republiche utile l'approva, et pare indubitatamente ch'egli lodi quelli che tal cosa usano, permette il tristo, e'divortii, nega l'immortalita dell'anima, et concede la felicità nel stato presente. Scrisse tre libri dell'anima, et tutto si occupa nel rifiutare l'altrui openioni (si come far suole) ne altro trar se ne pò, salvo che ella sen vien di fuori, et non è cavata dalla potentia di essa materia, dando poi una diffinitione piu tosto esplicativa dell'effetto, che della natura della cosa, non l'havrebbe data il piu inetto sofista c'havesse mai alcuna scuola. Scrisse quattordici libri di Metafisica, miri chi ha intelletto che frutto se ne ricolga? va egli animosamente hor questo, hor quello tassando, per riempir il foglio, credendo forse per haver arso tanti buoni libri, che li suoi fur


ti non