con quel buono huomo di Alessandro, che havea
posto ogni suo piacere in donare, si come e'principi
moderni, pongono ogni lor diletto in
rubbar l'altrui, per quatro favole che detto gli
havesse, gli havrebbe dato la meta del scetro,
buon per esso che ne quei tempi venne, c'hora
non so se cosi facilmente gli riuscisse, di maniera
veggio e' signori nostri divenuti più avari che
il fistolo, et piu ristretti che il giaccio,
furacchiava poi da libri che comprava, et di pergameno
in pergameno traportando, era di necessita che
infiniti errori si commettessero, percioche non
sapendo il bricone, lettere, non si poteva di
leggieri accorgere se fedelmente si trascrivessero
ò non, et cosi nacquero ne suoi libri moltissimi
falli, quasi insupportabili alle erudite orecchie,
come sarebbe, che l'origine de nervi fusse nel
cuore, et che d'indi, la vertu nutritiva, come da
fonte ne venisse, di qui avenne forsi anche
l'abagliarsi nel rifferir le cause della visione, et
similmente nell'annoverare le parti dell'anima,
falsamente da lui faculta chiamate, conciosia
che tutte insieme unite, tal nome non possano
meritamente ottenere, il che appare nel conflitto
di esse, et nella vettoria che dal conflitto
risulta. Fece pur anche fallo degno di gran
correttione nel narrare la necessita del cervello, et
dicendo che il polmone per se stesso si movesse, ma
questi si potrebbono dir peccati da castigare sol