altrui gracchiare a suo piacere, et io attenderò a'
casi miei, non posso pero fare che gran pietà non
habbia di chi si lascia cosi facilmente cattivare
l'intelletto, et legare il giuditio, di maniera, che
come si converrebbe, non discorra, ma fu sempre
questo un'antico errore, et credomi introdotto
fusse dalla Tirannia di Pitagora, il quale
non sapendo per aventura render ragione di ciò
ch'egli mostrava a'suoi discepoli, voleva bastasse
ch'esso detto l'havesse, senza altra ragione
assegnare. O temerita insupportabile, o tirannia
incredibile, qual Fallari, o qual Dionisio
havrebbe osato di por tal legge a suoi vasalli?
Troppo gran vanita nel vero e la nostra, legandoci da
noi stessi, quelli erano astretti dalla potenza et
autorita del maestro c'hebbe un ingegno tirannico,
noi spontaneamente come se l'intelletto
nostro del tutto ocioso fusse, habbiamo messo il
collo sotto il giogo ponendo in catedra questo
animalaccio di Aristotele, dalle sue determinationi,
come da un'oracolo dependendo, ne
accorgendoci ch'egli sia un buffallaccio,
ignorantone, al tutto indegno
di tanta riverentia, et di
tanto rispetto quanto gli è stato da sciocchi
havuto, non mi po per anchora in alcun modo cessare
la maraviglia di chi dotto l'ha repputato, essendo
gli errori suoi et tanti et si manifesti.
Sforzerommi di narrarne alcuni et de piu leggieri
che vi sieno, che se raccontar volessi quanti ve ne