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DE PARADOSSI. 94

bus il medesimo processo afferma, et pero se questi quai al presente habbiamo, et con tanta riverentia vanno per le mani de studiosi fussero e veri libri di Aristotele, troverebbonsi quelle sue cose che citate sono, et alla materia trattata in quelli che noi hora leggiamo si appartengono, et pur in niuno luogo si trova dove egli trattasse di questa natura de Dei, altri passi mi occorreno per ciò mostrarvi anchora piu copiosamente, ma perche veggio in che dotti secoli venuti siamo, ho pensato sia bastevole l'haver con questi pochi luoghi acennato, senza altra opera de sillogismi overo di demostrationi.


CHE ARISTOTELE FUSSE

non solo un'ignorante, ma anche lo

piu malvagio huomo di quella età,

PARADOSSO. XXIX.

Armi già d'udir risonare di lontano e' gridi, dalli, dalli, al pazzo, al temerario, al quale, non è bastato quel che insin'hora ha si prosuntuosamente detto, che vuole anchora porsi piu avanti, et mettere la bocca in cielo, ma io non mi sbigottiro gia per si vani rumori anzi faro come sogliono i corbachioni de campanili, lasciaro