Calandrino. Conchiudo per tanto che chiunque
ama lettione grave et honesta et disidra veder
parole elette, piene, rotunde, vestite di splendidissime
figure et grate metaffore, non leghi mai
il Bocaccio, anzi lo fughi et piu che la peste
schivi questa cicala, guardisi da questa lingua fracida
dalla quale non s'imparano salvo che tristitie,
ruffia[ne]simi, et sporcitie, ne per altro fu
posto nome al Decamerone il Prencipe Galeoto, se
non per che si come l'innamoramento di Galeoto
fu cagione che dui stretti parenti carnalmente
si congiungessero, cosi questo libro per esser
molte volte mezano di simili cose, fu giudicato
degno di cotal tittolo. Deh come gode il giottone
quando parla di qualche saporito manicaretto,
et come tutto si distilla di dolcezza
quando parla di Cisti fornaio et del suo buon
vino bianco, et quando egli discende à ragionare
del rimettere il diavolo nell'inferno, parvi
che il ribaldone ne favelli come un'huomo che
sogni? ben mancavaci questo sciagurato, il quale
con le sue cantafavole ne svegliasse alli appetiti
disordinati, ci poteva pur bastare l'esser figliuoli
di Adamo, et di questa corruttibil massa
formati, senza altri solfanelli et allettamenti, et
forse che non lo teniamo ben caro? forse che vi è
gentil donna alcuna che non sel tenga nel camerino
legato in oro, con li nastri di seta, li Francesi
l'hanno tradotto nella lor lingua. Spagnuoli