ch'egli cio che scrisse, tutto scrivesse a caso ne da
se stesso sapesse distinguere quanto l'un libro
dell'altro fusse migliore. Scrisse egli il Filocopo, et
puosevi quanta industria et arte, seppe per haverlo
dedicato alla Reina Gioanna da lui amata,
consideri (prego) qualunque e di patientia ben armato
se al mondo legger si possi libro di maggior
fastidio, credo io ch'eglli nascesse ad un parto col
tedio, tutte le volte ch'io lo piglio nelle mani per
leggerlo subito mi s'instechiscono le dita di
maniera, che forza, e che dalle mani mi cada. Diceva
gia un mio sviscerato amico (non gli faro il
nome, per non provocargli contra alcuno di
questi spenfierati Boccacceschi) che con maggior
sofferenza sostenuto havrebbe d'esser trafitto da
mosche, da taffani, et da zenzare che di continouar
un sol'giorno in si stomachosa lettione.
Poniamo hor mano alla Fiammetta, ove sta sempre fitto
in un medesimo affetto di gelosia riempiendo
le carte di lamenti et sospiri. L'Ameto suo tutto
si vede pieno di affettatione, et quasi ogni
concetto esplica co partecipii, cosa nel vero troppo
affettata, il Corbaccio non contiene altro che una
sfrenata et rabiosa maledicentia contra d'una gentil
et honesta vedova, che per disio d'honore compiacer
non volle mai a suoi libidinosi desiderii,
ma per che molti facilmente condescendeno a
confessare che tutte l'opere sue non vaglian
nulla fuori che il Decamerone qual essaltano et ma