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DE PARADOSSI. 79

ogn'altro ameno et delitioso, di pura et ben complessionata carne, et non di schifevol luto, si come formato fu l'huomo, al quale, non fu anchora (per quel che si vede) data tanta bellezza, quanta alla donna si diede, il cui viso chiaro et perpetuamente senza pelo, ben mostra per l'uniformita sua d'esser vera fattura del magno Iddio, fonte di ogni bellezza, et il gentil corpo con la sua divina proportione qual confessano tutti e prospettivi esser molto maggior nella donna che nell'huomo, da chiara testimonianza delle celesti misure, ma che diro io poi de gli animi loro, piu costanti et forti? piu grati et amorevoli? quante fiate (se le istorie non son bugiarde) furono cagione di grandissime vittorie, et le squadre per la debol vertu de gli huomini gia inchinate et in fuga volte, animosamente sostenero? Qual capitano fu mai (parlo di qualunque natione) che di valore, di ardir, di consiglio pareggiar si potesse con l'animosa Camilla, et con l'ismisurata forza di Pantesilea? qual diligentia et incredibil prestezza por si puote mai al paragone di Semiramis? qual virtu fu mai per alcun secolo veduta, che si rasimigliasse a quella di Zenobbia, di Valasca et altre famose donne di quella anticha et florida età? chi le suppera etiamdio o per meglio dire, chi v'e che nella fede, et nella costantia non le sia inferiore? io per me, volgo sozzopra la parte mia de gli storici in l'una et l'altra lingua, et