ogn'altro ameno et delitioso, di pura et ben
complessionata carne, et non di schifevol luto, si come
formato fu l'huomo, al quale, non fu anchora
(per quel che si vede) data tanta bellezza, quanta
alla donna si diede, il cui viso chiaro et
perpetuamente senza pelo, ben mostra per l'uniformita
sua d'esser vera fattura del magno Iddio,
fonte di ogni bellezza, et il gentil corpo con la sua
divina proportione qual confessano tutti e
prospettivi esser molto maggior nella donna che
nell'huomo, da chiara testimonianza delle
celesti misure, ma che diro io poi de gli animi loro,
piu costanti et forti? piu grati et amorevoli?
quante fiate (se le istorie non son bugiarde) furono
cagione di grandissime vittorie, et le squadre
per la debol vertu de gli huomini gia inchinate
et in fuga volte, animosamente sostenero? Qual
capitano fu mai (parlo di qualunque natione) che
di valore, di ardir, di consiglio pareggiar si
potesse con l'animosa Camilla, et con l'ismisurata
forza di Pantesilea? qual diligentia et incredibil
prestezza por si puote mai al paragone di
Semiramis? qual virtu fu mai per alcun secolo veduta,
che si rasimigliasse a quella di Zenobbia, di Valasca
et altre famose donne di quella anticha et
florida età? chi le suppera etiamdio o per meglio
dire, chi v'e che nella fede, et nella costantia non
le sia inferiore? io per me, volgo sozzopra la
parte mia de gli storici in l'una et l'altra lingua, et