ta, ne so io perche tanta cura si ponga in haver bei
grani, et in cercar fornai Tedeschi, poi che tutti
gli antichi medici si constantemente affermano che
chiunque assiduamente gusta il pan d'orzo non sia
mai molestato dal dolor de piedi, L'è pur nel vero
abominevol cosa travagliarsi tanti pescatori, et
turbar i pesci della lor amata quiete, per sodisfare
a' questa nostra insatiabil gola, l'è pur cosa brutta
vedere per un ventraccio che tosto ha da esser cibo
da vermi, affaticarsi tanti cuochi, et spogliarsi
e delettevoli giardini per far le salse ad eccitare
l'adormentato appetito, l'è pur cosa strana vedere
sudar tanti cacciatori, dormir nelle nevi, giacersi
nelle gelate, cavalcare i monti et scorrere tutti e piani
per compiacere alla golaccia nostra, la quale incominciando
dal vecchio Adamo, haci in troppo strani
laberinti homai avolti, et noi pur tuttavia
vogliamo per condescendere a suoi piaceri tolerar per essa
tanti disagi, et sofferir tante fatiche, ò misero Filosseno
ove havevi tu il cervello, quando disideraste
il collo di grù per sentir ne cibi maggior dolcezza?
o tu infelicissimo Apitio che tanto studio vi ponesti,
che giovamento et che bella gloria ten'è risultato?
che dirò di te Massimino, che solo trenta lire
di carne mangiavi al pasto? che dirò di te Geta
imperadore, il qual facevi che le vivande seguitassero l'ordine
dell'alfabetto, dandoti una volta anseri, anatre,
et apri, et l'altra pescie, porcello, perdici, perna,
et quando correva il luogo del F, ti si appresta