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IL SECONDO LIBRO

ta, ne so io perche tanta cura si ponga in haver bei grani, et in cercar fornai Tedeschi, poi che tutti gli antichi medici si constantemente affermano che chiunque assiduamente gusta il pan d'orzo non sia mai molestato dal dolor de piedi, L'è pur nel vero abominevol cosa travagliarsi tanti pescatori, et turbar i pesci della lor amata quiete, per sodisfare a' questa nostra insatiabil gola, l'è pur cosa brutta vedere per un ventraccio che tosto ha da esser cibo da vermi, affaticarsi tanti cuochi, et spogliarsi e delettevoli giardini per far le salse ad eccitare l'adormentato appetito, l'è pur cosa strana vedere sudar tanti cacciatori, dormir nelle nevi, giacersi nelle gelate, cavalcare i monti et scorrere tutti e piani per compiacere alla golaccia nostra, la quale incominciando dal vecchio Adamo, haci in troppo strani laberinti homai avolti, et noi pur tuttavia vogliamo per condescendere a suoi piaceri tolerar per essa tanti disagi, et sofferir tante fatiche, ò misero Filosseno ove havevi tu il cervello, quando disideraste il collo di grù per sentir ne cibi maggior dolcezza? o tu infelicissimo Apitio che tanto studio vi ponesti, che giovamento et che bella gloria ten'è risultato? che dirò di te Massimino, che solo trenta lire di carne mangiavi al pasto? che dirò di te Geta imperadore, il qual facevi che le vivande seguitassero l'ordine dell'alfabetto, dandoti una volta anseri, anatre, et apri, et l'altra pescie, porcello, perdici, perna, et quando correva il luogo del F, ti si appresta