da ritrovare l'odiosa ambitione, mai l'havrei
creduto, percioche mi detti sempre ad intendere che
tutta l'ambition del mondo fusse raccolta nella
citta di Napoli, ma hora sgannato ne sono, et
securamente, poi che di molto piu isperienza mi
sento, affermo, d'haver veduto in Napoli piu chiari
segni di nobilta et di gentil creanza, che in
qualunque altro luogo dove stato mi sia, et piacesse
a Dio che nella patria mia, potessi annoverare
tante virtuose donne, et tanti honorati cavaglieri,
quanti ivi già conobbi, et facilmente oserei di dire
che sol il principe di Salerno, col mio signor
don Lonardo Cardines bastar potrebbono con
la lor benigna et liberal natura, con e dolcissimi
costumi, et rara leggiadria, a' ornare, et abellire
ogni corrotto secolo, ma ritorniamo alla
nobilta, la quale, non pur al presente guasta
si conosce, ma troppo gran tempo fa che
incomincio a degenerare dalla sua primera et bella
forma. Sovviemmi d'haver letto che il padre
di Euripide glorioso d'esser fatto nobile, stavasi
tutto pien di gioia, dil che fortemente fi rise
il figliuolo dicendoli non ti ralegrar padre
mio di nobiltà, poiche hoggi la si vede fondata
sol ne danari, et è in arbitrio di qualunque
dineroso il farsi a' suo piacere nobile, diceva per
tanto Socrate, che la vertu era quella che ci
faceva nobili. Vanamente adunque si gloriaremo
d'esser ne di questa, ne di quell'altra famiglia,