mille ignobili. Socrate fu figliuolo d'uno che
rapoliva i marmi, et esso rapoliva gli ingegni, et
i costumi piu che il marmo, et piu che il diaspro
duri, Euripide Tragico poeta, fu di padre et di
madre oscurissimi. Demostene nacque de parenti,
non sol ignobili, ma incerti, Vergilio (quella gran
musa) usci de lumbi d'un zappatore, Horatio d'un
trombetta. Tarquinio prisco d'un mercatante
forastiero, Servio Tullo d'una schiava, Septimio
Severo fu vilissimo, Agatocle Re di Sicilia si disse
figliuolo d'un Pentolaio, Helio pertinace era ne
suoi primi anni, mercatante di legna, Ventidio
Basso nacque di padre et di madre agiettissimi. Se
adunque la cosa sta, come io dico, et in verun modo
negar non si può perche non afferma liberamente
ciascad'uno che meglio et piu aventuroso
sia l'esser di schiatta humile che illustre? per
che cerca hoggidi ogn'uno con espresse bugie
et col mostrar false scritture, di farsi dire illustre?
perche tanto si contende et tanto hassi a male
se ne le inscrittioni non si fa sempre mentione
di questo vano lustrore. Deh come e fortemente
cresciuta questa vanita. Risi io gia smascelatamente
essendo in Napoli d'un cavagliere, il quale,
perche il notaio facendo non so che procura,
non scrisse illustrissimo, si agremente con esso
lui si adiro, ch'io temei di qualche sinistro
accidente. Non si soleva già altre fiate scrivere a
cardinali che scesi non fussero da gran signori, al