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DE PARADOSSI 73

mille ignobili. Socrate fu figliuolo d'uno che rapoliva i marmi, et esso rapoliva gli ingegni, et i costumi piu che il marmo, et piu che il diaspro duri, Euripide Tragico poeta, fu di padre et di madre oscurissimi. Demostene nacque de parenti, non sol ignobili, ma incerti, Vergilio (quella gran musa) usci de lumbi d'un zappatore, Horatio d'un trombetta. Tarquinio prisco d'un mercatante forastiero, Servio Tullo d'una schiava, Septimio Severo fu vilissimo, Agatocle Re di Sicilia si disse figliuolo d'un Pentolaio, Helio pertinace era ne suoi primi anni, mercatante di legna, Ventidio Basso nacque di padre et di madre agiettissimi. Se adunque la cosa sta, come io dico, et in verun modo negar non si può perche non afferma liberamente ciascad'uno che meglio et piu aventuroso sia l'esser di schiatta humile che illustre? per che cerca hoggidi ogn'uno con espresse bugie et col mostrar false scritture, di farsi dire illustre? perche tanto si contende et tanto hassi a male se ne le inscrittioni non si fa sempre mentione di questo vano lustrore. Deh come e fortemente cresciuta questa vanita. Risi io gia smascelatamente essendo in Napoli d'un cavagliere, il quale, perche il notaio facendo non so che procura, non scrisse illustrissimo, si agremente con esso lui si adiro, ch'io temei di qualche sinistro accidente. Non si soleva già altre fiate scrivere a cardinali che scesi non fussero da gran signori, al


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