te illustre, poi che li meno illustri gli togliono si
gran parte della gloria che lor si deve, il medesimo
aviene anchora nel mestiero delle lettere, et
che ciò sia vero, ditemi un poco per essere il Re
d'Inghiltera nell'altezza ch'egli si ritruova non
fu detto per cosa certa, che l'opra da lui contra
M. Lutero scritta era di Thomaso Moro huomo
singolare et già dell'isola cancelliere? Il concilio
similmente del vescovo di Colonia cotanto istimato
non fu egli attribuito ad un suo segretario Tedesco? Che dirò
del'opra del signor Alberto Pio
contra del buono Erasmo? non fu detto come apparve
in luce ch'era fatica d'alcuni suoi creati? et pur
si sapeva da ogn'uno ch'egli era un'armario et
un forte di varia dottrina, ma vegasi anchora
meglio quanto nuoca l'esser di chiaro sangue nato,
che quando il cardinal de Medici tradusse il secondo
libro della divina Eneida, si disse incontanente,
ch'era opra del gentile et vertuoso Molza, il medesimo
si affermava delli epigrammi del cardinal di
Ravenna, et era però un'espressa bugia, non se già
detto cosi d'un Stunica, ne d'un Vives spagnoli,
non già cosi d'un Erasmo Roterodamo, ne d'un
Rodolfo agricola, non s'e già detto cosi d'un
Iacopo Fabro, ne d'un Iodoco Clitoveo, molto meno
s'e detto d'un Leonico Tomeo, d'un Battista Egnatio,
d'un Thomaso Linacro, et altri molti dottissimi
huomini. Non e dubbio che per uno di sangue illustre
che eccellente riesca, riuscirne sempre