io di dirvi che molti habbino amazzati per picciol
sdegno, et tall'hora indutti da picciola mercede
i lor signori? mi ricordo communicando io col
reverendo signor Cesano di tal soggetto, havermi
detto che ne tempi ch'egli stava in Roma, haver
veduto amazzare almeno quindici padroni da lor
servidori et sol per rubargli. Sempre la seruitu recò
piu danno che utile, durissima calamita porto
gia a Romani una rebellione servile. Lessi io
(non e gran tempo) che Cinna publico per un trombetta,
che qualunque servo rifuggito si fusse a lui, sarebbe
del tutto libero, il che fatto, incominciarno
scordevoli doventati de benefici ricevuti, a scorrere
per le case de padroni, rubandoli, svergognandoli,
et stranamente contra di loro incrudelendo,
ne volendo per ammonitioni cessare da si malvagie
opere, per commandamento del medesimo Cinna
furono da Galati uccisi, crederemo noi che
senza causa scrivesse Platone, l'animo servile non
haver in se integrita, ne sincerita? ne doversegli
ponto credere, essendo da Giove privato della meta
della mente? Trovo che per mitigar la rabbia
servile fussero i Siotti primi de tutti gli altri, che
instituissero l'uso de servi mercenarii, pensando
per aventura di migliorar conditione, havendo i
Lacedemoni avanti de gli altri Greci, incominciato
di adoperar gli altrui servigi, et in segno di
cio quella natione, abondo sopra modo de nomi
servili, come sarebbe di Davo et di Geta, ma cer