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DE PARADOSSI 66

ra sapienza insiememente attendere. Non e in effetto cosa piu dura al mondo da sofferire, che ritrovarsi il letto occupato a quelli spetialmente che amano i dolci et riposati sonni, et nell'animo loro vanno sempre rivolgendo alti et nobili pensieri una sol cosa ci e, la quale ad alcuno per aventura parerebbe degna di poterci trar dagli occhi amarissime lagrime et questa si e quando si ritrovano savie, pudiche, et di lor mariti amorevoli, et io dico starsi all'hora la quiete della casa in maggior pericolo conciosia che cotali donne ardino sempre di gelosie, et sospitioni maggiori che non fanno quelle che triste sono tenute, la onde parmi di necessita sia che la casa per infinita discordia, et molto disparer alla fine cada et rovini. Mitione Terentiano disse gia, Et quello che si reputa fortunata cosa mai non hebbi moglie. Poi che adunque col prenderla perduto se ha fortuna tanto disiderata, non e ben fatto che si agevolmente con la morte si ricuperi? Non è certamente da lagnarsene. contradichi pur chi vuole. Cremete anchora appresso di Terentio in tal maniera parla, Presi donna et nacquermi figliuoli, qual sorte di miseria non vi viddi io? grande in effetto è la disgratia di qualunque piglia moglie, conciosia che se à nobile si abatte, convengagli sofferire l'alterezza et stremo orgoglio, che suol esser congiunto con la moderna nobilta, et se in saggia donna incappa, rade volte acade, che ignuda senza dote non li sia data, oltre che con


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