tanto ardore cerca d'aloggiare sotto gli alti tetti
ove il piu delle volte (anzi quasi sempre) habita
la miseria, il tradimento vi alloggia et la fraude
con l'homicidio vi fanno suo perpetuo nido, et
chi non mel crede, faciane l'isperienza che bugiardo
non mi trovera giamai. Considrisi un poco
diligentemente et senza fallo troverassi a grandi calamita et angoscie essere sottoposti i gran palazzi, e dove
si mesce piu sovente il veneno? certo ne
palazzi, ove si accende piu tosto il fuoco et piu
tardi si spegne? ne palazzi, ove piu spesso si
apiccano le zuffe et fannosi gli homicidii? certo che
ne palazzi. Fuggiamoli adunque con quella prestezza che fuggir dovremo
gli alberghi de pessimi dimonii et l'humilissime stanze abracciamo,
senza essere molto ubrigati a Diogene Rodiotto, a
Callia, ad Epimacho, a Filone, ad Hiperbio,
o ad Eurialo architetti cotanto celebrati. Imitiamo
l'opere di Doxio figliuolo di Celio, il quale,
primo humilmente à imitatione delle rondinelle
edifico sue case, sovengaci di edificare le nostre
habitationi, come huomini mortali, et non come
se mai non havessimo a morire, et havere d'habitare
un giorno stanze fatte di miglior ragione,
che con mortale et caduca mano.