Pagina:Lando - Paradossi, (1544).djvu/112


IL SECONDO LIBRO

ciolo segno di virtu et ogni minima umbra di valore, che in noi sia, con piu facilita ne faccia gratiosamente risplendere, et ovunque n'andiamo come stelle chiari apparire, la onde estrema fatica usare, et molta industria adoperare ci fora mestieri, se ne dominii celebri, nascendo, bramassimo essere di chiara fama, oltre che sempre maggior numero de valent'huomini partorito n'hanno i luoghi bassi et agietti che le alte et superbe citta, ove il piu delle le volte, regnano ire, micidii, furti, tradimenti et seditioni. Coos in prima, isola dell'Arcipellago, et di veruna grandezza ne partori lo divinissimo Hippocrate, li cui aforismi, se fussero bene intesi, in tanta miseria infermando, languire non ci converebbe, ne dette di piu l'ingenoso imitatore di natura Appelle, insieme con Filite, poeta arguto, vago, et numeroso. Datirso (il scita) nacque in un picciol luogho, Geloncio, famoso capitano nacque nella picciola isola di Mileto, in una villa di Campania nacque (secondo il parer de molti) Scipione Severo nacque in un castelluzzo di Numidia, Traiano nacque vicino a' Gades c'hora si chiama Calize, Titto (il Palestrino) nacque in'humil borgo, una villuzza di Velitri ci dette il buono Augusto, da Arpino havemo havuto Mario domatore de Cimbri, col facondo M.Tullio, una picciola anchora, et forse mal fronzuta selva, ci dette Remo con Romulo, da cui fu Roma si felicemente dificata, et qual tento di sovvertire sin da fon