ti savi ne primi secoli voluntaria morte elessero,
molti conoscendo niuno male, anzi infinito bene,
in quella stare nascosto, se stessi hor col ferro, hor col
veneno, et tall'hora col precipitarsi da qualche
alta rocchia amazzarno. Fassi mentione appresso
de scrittori Greci d'un giovinetto d'Ambraccia,
il quale, leggendo e' dialogi di Platone scritti
dell'immortalità, quanto piu tosto puote, si procuro la
disiata morte, et a nostri tempi, Marco Cavallo
leggendo i dotti componimenti de messer Nicolo
Leonico fastidito della presente vita, delibero senza
molto tempo interporvi di voler morire, leggesi
anchora che havendo in Sicilia dui giovani fatto
verso la madre loro piatosissimo uffitio, essa,
Iddio, per ricompensa di tanta benivoglienza, caldamente
pregasse, et la seguente notte esser stati ritrovati
morti, dilche, fortemente dolendosi la misera
feminella, fugli dall'oracolo risposto, che miglior
cosa della morte non se gli poteva dare. Era gia anticha
usanza nella Tratia di fare dirotti pianti, et
mostrare gran cordogli, pel nascimento de figliuoli,
et nella morte loro, ridersi, farsi giuochi, et
celebrar triunfi, conoscendo di gran longa miglior la
morte che la vita, et se una barbara natione priva
di filosofia hebbe gia tanta cognitione del vero che
la morte si dolcemente amasse, non si vergognaremo
noi di essere del vivere tanto bramosi? non disse
il gentil poeta Toscano che l'era fin d'una prigione
oscura a gli animi gentili? Paulo apostolo che fu
veramente vase della misericordia di lddio, non de