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alle spiche mature. Piacque al Re la comparazione e tu molto lodato: però essendosi disciolta la congregazione, il Re fece presentare ad Esopo doni tali quali alla dignità regale, ed alla qualità dell’Ambasciatore del Re di Babilonia erano convenevoli, e degni. L’altro dì poi comandata la congregazione, venne il Re Nectenabò vestito di bianchissime, e preziosissime vesti ed i suoi Consiglieri e gli Ufficiali vennero di scarlato addobbati, onde addimandato Esopo dal Re, che comparazione egli farebbe di lui, e de’ suoi risposegli: Voi, Signore, mi sembrate il Sole d’Estate, quando si trova nel mezzo del Cielo, e quegli tuoi assomigliano a raggi del Sole. Se l’altra comparazione fu grata, e lodata: questa fu al Re, ed a tutti gratissima, e lodatissima; e dicendo poi Nectenabò: Ad ogni modo Liceto con tutto il suo Reame è nulla a comparazione del mio Regno. Rispose Esopo sorridendo: Signore, ciò non affermo io; nè debbi tu così agevolmente sprezzare Liceto Re di Babilonia, anzi più onoratamente potreste di lui ragionare: perciocchè quantunque tu, e la Signoria tua, e questi tuoi rilucano come il sole, e paiano quì gran cosa, paragonati poi con Liceto, e col poter suo, non è dubbio che questa tua luce, e splendore sì oscura ed intorbidasi tanto, che nuvole, e quasi tenebre fannosi. A coteste parole di Esopo non rispose il Re, ma in altro ragionamento trapassando, addimandò ad Esopo se condotto avesse gli uomini, che la Torre edificassero; ed egli allora: sono apparecchiati rispose, purchè voi ci mostriate il luogo dove s’abbia da edificare.


C A P I T O L O   LXI.

ALlora uscì il Re fuori della Città, ed entra-