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lettere sue, per le quali a Samj scriveva, che per opera, ed intercessione di Esopo, egli voleva esser loro buono, ed amorevol amico, e che il desiderio del tributo se gli è totalmente spento, ed annullato, che non solamente non pensava dar loro molestia alcuna, ma volesse loro offendere, e molestare. Da tal lettera i Samj fecero allegrezza grandissima: onde in riverenza delli Dei ed a gloria di Esopo celebrarono feste pubbliche, ed a lui donando delle lodi, con molti onori, e doni riferirongli grazie onoratissime, avvenga, che Esopo tai ringraziamenti ricusasse da loro, non esser mestiero, che i Samj a lui riferissero grazie, nè anco obbligazione gli avessero alcuna, conciosiachè egli la libertà loro procurato aveva, per la sua libertà da loro ricevuta; il che era rimunerazione, degna, e debita.
C A P I T O L O LV.
PArtì poscia dopo qualche spazio di tempo Esopo di Samo, e andossene per il Mondo cercando i Filosofi, con i quali disputando la dottrina, e sapienza sua dimostrava. Venne finalmente in Babilonia, dove conosciuto dal Re Liceto il suo grande ingegno, e l’alta sua scienza, fu presso lui molto grande, e con riverenza amato, quasi credendo il Re, che li Dei per umiltà, ed onor suo un tanto saggio uomo gli avessero mandato. Quando che i Regj, ed i Principi di quei tempi in santa pace vivendo, solevano parte per diletto, e parte per opere, e parte ancor per utile mandarsi l’uno all’altro questioni difficili, enigmi, ed oscuri dubbj, i quali, chi scioglier sapeva, o tributi, o altri emolumenti, oltre l’onore, ne riportava secondo i patti, e condizio-