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mandamenti, io non mi veggio atto a darvi consiglio: ma per quella attenzione, che verso voi porto amorevolissima, e per l’obbligo che a questa Città tengo grandissimo, voglio dirvi queste poche parole, per le quali, forse quello, che utile vi sia, conoscerete. La fortuna mostra agli uomini nella vita umana due vie, l’una della libertà, di cui il principio, e l’entrata è difficile, e faticosa, ma il fine è agevole, piano, dolce, e caro: e l’altra è della servitù, di cui il principio, per contrario è facile, aperto, e quasi piacevole; ma il fine poi è acerbo, nojoso, e pieno di fastidj, e perturbazioni: di queste due vie vedete quale più piace. Allora dissero i Samj tutti ad alta voce: Noi essendo liberi, non vogliamo così agevolmente farci soggetti, e servi. Furono adunque gli Ambasciatori del Re licenziati, senza aver cosa, che volessero, ottenuta.


C A P I T O L O   XLIX.


QUesti ritornati a Creso, ed a quello risposero la deliberazione de’ Samj per la qual cosa determinò sua Maestà di far la guerra: ma gli Ambasciatori gli dissero: Signore, difficil ti sia la impresa per la singolar prudenza di un uomo chiamato Esopo, ehe sta in Samo; a cui i Samj ogni cosa diferiscono, e credono, e mentre che egli consiglierà, e sarà ne’ lor consigli non potrai vincerli, nè soggiogarli, perciocchè l’ingegno, la prudenza, ed il saper suo, è veramente straordinario, e per questo a noi parrebbe, che prima mandassi a chieder loro Esopo, promettendo di gratificarli, e poscia che avrai nelle tue mani Esopo, potrai agevolmente i Samj vincere, e sottomettare. Creso persuaso dalle parole di co-