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mile, e per molti anni fu battuta per la medesima cagione.

Sentenza della favola.

Quì dimostra la favola quanto sia ostinata la natura di alcune Donne, le quali per non cedere qualche cosa di poco, o niuno momento a’ loro maggiori, non si curano di essere fieramente percosse.


Del Gallo preso dalla Volpe. 339.


U

n Gallo preso dalla Volpe, con gran fatica scampò dalle sue mani. Questo vide dopoi una pelle di Volpe; e per paura si mise a fuggire. Per la qual cosa gli altri suoi uguali se ne risero, ed il gallo disse: Se voi foste stati nell’unghie della Volpe come io, non solo temereste la sua pelle, ma ancora le sue pedate.

Sentenza della favola.

Volgarmente si dice: Chi è morso dal Serpente, ha paura della lucerta.


Del Porco Cignale, e l’Asino. 340.


I

l Porco Cignale volle combattere con l’Asino, confidandosi ne’ suoi denti, che erano molti più forti, e lunghi, che quelli dell’Asino; avvicinandosegli l’Asino gli diede i calci nella fronte, di modo che il Porco cascò mezzo morto in terra e disse fra se medesimo. Io, non pensava, che tu m’avessi a nuocere co’ piedi.

Sentenza della favola.

La favola dinota, che un uomo deve sempre considerare donde, possa essere offeso dal nemico.


Di un Ucellatore, ed un suo Fanciullo. 341.


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n Ucellatore aveva posto dieci Tordi in uno spiedo per cuocergli, ed avendogli po-