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F A V O L E 241

Di un Soldato. 266.


U

n Soldato chiamato alla guardia di un Castello in Italia, preso dal Re di Francia, disse, chi ci ajuterà se saremo assediati? Quello che ’l richiedeva, rispose: Sua Maestà. All’ora quel Soldato salì su una Torre, e chiamò tre volte il Re di Francia, e non rispondendogli persona alcuna disse: Io non voglio chiudermi in un Castello, dal quale bisognando ajuto contra i nimici, il Padrone sia così lontano, che non mi possa udire.

Sentenza della favola.

La favola significa, che non ci dovemo porre a pericolo imprudentemente.


Del Bifolco, e de’ Buoi. 267.


U

n Bifolco entrò nella stalla, dove trovò i suoi Buoi tutti allegri, e domandandogli la causa dell’allegrezza; loro risposero: Avemo sognato questa notte, che tu ci avevi menati a pascere in un bel prato; ed egli rispose. Ed io mi son sognato, che tutto oggi io arava con voi, ed il mio sogno sarà vero, ed il vostro falso.

Sentenza della favola.

La favola vuol dimostrarci, che non dobbiamo, credere a sogni, tanto più intorno a quelle cose, che dalla volontà libera dello uomo dipendono.


Della Fortuna, ed un Uomo. 268.


V

olendo un uomo arricchirsi, intese, che la mercanzia era cosa buona per far questo, però venduti tutti i beni paterni comperò una nave, e molto mercanzie, ed andando