Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/254

240 D I   E S O P O

un animale fedele; io ti perdonerei, ma perchè tu sei tanto fallace, non voglio fidarmi di te, ma voglio che tu muoja.

Sentenza della favola.

Moralità. A un uomo fallace, mai non dovemo dar fede, nè perdonargli, quando lo potemo punire.


Di due porci. 264.


U

n Villano aveva due Porci, che combattevano insieme: ed egli sdegnato ne ammazzò uno, è l’altro rimase contento, vedendo il suo nemico morto; ed essendo poi menato anch’egli al macello; fra se disse: A che fine mi son rallegrato della morte del mio nemico, conciosachè io ancora doveva morire.

Sentenza della favola.

La favola dinota, che mai l’uomo non si deve rallegrare della morte del nemico, perchè ella è commune a tutti.


Del Consiglio de’ Sorci. 265.


I

Sorci vedendo, che tutta la lor ruina veniva dal Gatto, e che non se ne potevano liberare, consultarono, che non vi era altro rimedio, che di porgli un sonaglio al collo, acciocchè si sentisse. Tutti lodarono questa sentenza, ma alla fine tutti temevano di attaccargli quel sonaglio, e però la sentenza fu nulla, ed il consiglio senza frutto.

Sentenza della favola.

La favola dimostra molti lodare quello, che è da farsi, ma pochi essere che si mettono all’impresa di farlo.