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la Morte, la quale gli venne subito dinanzi, e disse; eccomi, che vuoi? ed egli rispose: Io t’ho chiamato, acciocchè tu mi ajuti a caricar questo fascio di legna.

Sentenza della favola.

Questa favola ci fa sapere, che benchè stia uno in gran pericolo, non mai vorria morire.


Di due Nimici. 207.


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ue erano Nimici capitali, e navigavano in una medesima Nave, uno stava nella Poppa, e l’altro nella Prore. Venendo una gran Tempesta, che la Nave pericolava, quel che stava nella Prora, dimandò al Padrone, qual parte della Nave si sommergeria prima, ed egli disse: Quella della Poppa; ed egli rispose: Io moro contento purch’io veggia morire il mio Nimico prima di me.

Sentenza della favola.

Moralità. Alle volte la mente umana è tanto cieca nell’odio, che l’uomo non cura di morire, purchè muora il suo Nimico prima di lui.


Di un Fanciullo, e della Fortuna. 208.


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ormiva un Fanciullo appresso un Pozzo, la Fortuna lo destò, e disse: Levati di costà, perchè se a caso tu cascassi nel Pozzo, non accusariano gli uomini la tua pazzia, ma la Fortuna.

Sentenza della favola.

La favola ci avvertisce, che la maggior parte de’ pericoli, e ne quali incorriamo, è per nostra cagione, e noi n’accusiamo la Fortuna.


Della Simia, e della Volpe. 209.


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li animali fecero consiglio per creare il loro Re, ed elessero la Simia per il suo ballare. La Volpe invidiosa, vedendo un