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nato, e che fare sapeva, rispose esser di Lidia, e saper ogni cosa fare. E quivi anco Esopo sgangheratamente rise. E dicendo uno: Come così ride costui, rispose uno degli astanti, che pria la risposta di Esopo aveva sentito: Se tu vuoi parer un becco marino, addimandane a luì, perchè così ride. Xanto pur volle sapere dal Mercatante per quanto il Grammatico venderebbe, ed egli rispose: Di cotesto, tremila danari ne voglio (che sarebbero oggidì circa trecento scudi) onde il Filosofo della grandesza del prezzo sdegnatesi senz’altro dire si partì.


C A P I T O L O   XI.


I Discepoli suoi, addimandandogli se quei due schiavi gli erano piaciuti, disse il Filosofo: certamente mi piacquero, ma il decreto proibisce di comperare schiavo così gran prezzo, e caro. Allora uno scolaro disse: Se così è come tu dici, adunque niuna legge ti vieta comperare questo contrafatto animaluzzo, di cui penso, che l’avrai a buon mercato, ad ogni modo tanto serviratti un brutto, quanto un bello. Gli altri discepoli, volendo persuaderlo a far quella compera soggiunsero: Maestro, di grazia compralo, che noi per te i denari vogliamo or ora sborsare. Xanto a loro disse: per Dio saria ben questa cosa da ridere, che voi pagaste i danari, ed io lo schiavo avessi. Oltre de ciò la mia moglieruzza non soffrirebbe da così mostruosa persona esser servita. Rispondendo i discepoli: Si può fare, o Maestro, disseto, che egli a lei non servi, ma a te, ed a gli altri tuoi. Allora Xanto disse. Poichè così