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F A V O L E 187

tre pieno, la impediva. La Donnola, vedendola affannata l’ammonì, e disse: Se tu vuoi uscire, smagrati come eri quando vi entrasti.

Sentenza della favola.

Moralità. Vedrai, molti nella mediocrità essere lieti, e senza pensieri, ma se tu gli vedi fatti ricchi, saranno mal contenti, e pieni di fastidj, e rancori.


Del Cavallo, e del Corvo. 149.


C

ombattendo il Cavallo col Corvo, e cacciato alli prati, dimandò ajuto all’uomo, tornato coll’ajuto dell’uomo, fu vincitore, nientedimeno così vincitore fu messo sotto al gioco, ed il freno.

Sentenza della favola.

Moralità. Molti combattono contro la povertà, e come l’hanno superata diventano servi delle ricchezze.


Della Volpe, e dell’Aquila. 150.


E

ssendo i figlioletti della Volpe usciti dalla Tana, furono presi dall’Aquila, chiamando l’ajuto della Madre, quella corse, e dimandò di grazia all’Aquila, che lasciasse andare i suoi figliuoli, ma quella gli portava al nido, dove erano i suoi cari Aquilini. La Volpe prese del fuoco per abbruciare l’Albero dove l’Aquila avea il suo nido. Il che vedendo l’Aquila, le rendè i suoi figliuoli.

Sentenza della favola.

Moralità. Per l’Aquila, intendo i ricchi potenti, che sempre fanno ingiuria a’ poveri, pur qualche volta i poveri cercando di vendicarsi, hanno ciò, che dai ricchi loro era stato tolto.