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F A V O L E 167

Del Leone, ed il Sorcio. 119.


I

l Leone affamato dormiva sotto l’ombra d’un’Albero, e molti Sorci gli andavano addosso. Egli svegliato ne prese uno. Il Sorcio lo pregava, che non volesse metter la sua grandezza con sì picciola bestiuola. Egli lo lasciò andare senza fargli danno alcuno. Accadde, che il Leone fu preso con le reti, e gridava, non potendo uscirne. Il Sorcio corse al rumore, ed ebbe pietà di lui, e cercando i nodi della rete, gli rosicò coi denti, ed il Leone scampò.

Sentenza della favola.

Questa favola insegna agli uomini grandi la clemenza: perchè come sono le cose umane instabili, alle volte gli uomini grandi hanno bisogno de’ più umili, e bassi.


Del Nibbio. 120.


I

l Nibbio era ammalato, e pregò la Madre, che andasse a pregare i Dei per li suoi peccati. La Madre rispose, che non bisognava, che sperasse ajuto alcuno dagli Dei, perchè gli aveva commaculati, e rapiti i sacrifici.