Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/126

112 D I   E S O P O

ammazzate tutte le Pecore, se le mangiò, e poi tutte le Capre ed ultimamente ammazzati i Buoi dell’aratro, delle carni, di quelli si nutriva: la qual cosa vedendo i cani, parlando tra loro, si risolsero di fuggire, dicendo: Se ’l padrone non perdona ai Buoi dell’aratro, non perdonerà nè anco a noi.

Sentenza della favola.

Questa favola significa, che dobbiamo fuggir quelli, che trattano male i loro familiari, e domestici.


Del Tonno, e del Delfino. 25.


I

l Tonno perseguitato da un Delfino, fuggendo impetuosamente, corse in una spiaggia, e restò in luogo asciutto, nel qual luogo il Delfino ancora esso restò. E morendo il Tonno, vide, che il Delfino ancora esso moriva, e disse. La Morte non mi è punto molesta, poichè io veggio morir meco quello, che è stato cagione della morte mia.

Sentenza della favola.

Questa favola significa, che dovemo pazientemente sopportare il male, quando vediamo, che chi n’è causa pate male egli ancora.


Di un’Ucellatore, ed un Palombo. 26.


U

n Ucellatore pigliate le reti andò ad ucellare, e vedendo in cima ad un albore un Palombo, assettando le reti, pian piano l’accostava all’ucello, sperando di pigliarlo in questa sua cacciaggione; assettava