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96 V I T A

C A P I T O L O   LXX.

Ed ultimo.


COtale fu la morte di Esopo tanto buono, tanto saggio, e tanto prudente: Ma non furono le preghiere sue appo agli Dei vane, e di poca stimazione, perciocchè dopo la morte di Esopo, per prima pena fu ai Delfici data una crudele, e mortalissima pestilenza, per la quale essi così morivano, come per il gran freddo cadono morte le mosche: per la qual cosa andarono all’Oracolo di Apollo per intendere la cagione di cotanta miseria, e per consultare, che rimedio vi potessero avere; e risposto loro fu, che era necessario, che mitigassero, e placassero l’ira delli Dei, i quali avevano loro mandato quel flagello per la morte di Esopo. Laonde stimolati dalla coscienza loro, e dolenti del maleficio, e dopo molti sacrificj, e dopo molte umiliazioni, e supplicazioni fatte a gli immortali Dei, in segno di penitenza del peccato loro fecero una bellissima Sepoltura al franto corpo di Esopo, e drizzarongli a perpetua lode, e gloria una eccellente statua, con onoratissima iscrizione. Nè bastò il placare, e sodisfare gli Dei, che anco gli uomini, divulgata la qualità della morte di Esopo, vollero la crudeltà, e la malignità del Delfici punire, quando che tutti i Signori, tutti i Principali, e tutti gli uomini dottissimi della Grecia vennero a Delfo, là dove fatta con ogni diligenza la vera inquisizione sopra la morte di Esopo, e conosciuto molto bene la verità del caso, fecero tutti gli autori di quell’omicidio crudelmente morire; e così dagli uomini, e dalli Dei furono puniti, e castigati i Delfici, e fu in quel modo la vendetta degnamente fatta della morte dell’innocente, e sapientissimo Esopo, così come egli a loro per varj esempi, e favole perdetto aveva.