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84 | capo primo |
suoi lodatori coi sarcasmi; siccome Filemone, che nel dramma I filosofi, dice così:
Costui filosofeggia una novella
Filosofia; insegna la miseria
E discepoli acquista: mangia un pane,
Fichi in pietanza e sopravi dell’acqua.
— Altri intendono di Posidippo. — Già quasi era ito in proverbio il dire, parlando di lui, più temperante del filosofo Zenone. Ed anche Posidippo ne’ Traslati:
— Perocchè in dieci giorni
Parve più continente di Zenone.
XXV. E veramente sorpassava ognuno e in questa sua qualità, e nella gravità, e, per Giove, anche nella felicità; poichè di ott’anni sopra i novanta finì di vivere, essendo campato sano e senza malattia. Ma Perseo, nelle Ricreazioni morali, afferma che e’ finì di settanta due anni, e venne in Atene di ventidue; e Apollonio dice che fu a capo della sua scuola due anni meno di sessanta.
XXVI. Morì in questo modo. Nell’uscire di scuola inciampò e si ruppe un dito. Battendo quindi colla mano la terra disse le parole della Niobe:
— Vengo; perchè mi chiami?
e morì di fatto soffocandosi da sè stesso. Gli Ateniesi