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82 | capo primo |
Dionisio il Disertore, perchè lui solo non correggesse? rispose: Perchè non ti credo. — Ad un giovine cianciatore, Ecco, disse, abbiamo due orecchie ed una bocca sola, affinchè ascoltiamo di più e parliamo di meno. — Standosi senza parlare corcato in una cena, fu richiesto del perchè; rispose a chi ne lo biasimava, annunciasse al re, che eravi presente un tale che sapeva tacere. Quelli che interrogarono erano ambasciatori provenienti da Tolomeo, e desiderosi di sapere ciò che di lui dovessero dire al re. — Interrogato, come si sarebbe condotto in caso di maldicenza? A quel modo, rispose, che si rimanderebbe un ambasciatore senza risposta. — Racconta Apollonio tirio, ch’e’ disse a Crate, che via traevalo pel mantello da Stilpone: Oh Crate, la presa dei filosofi fossi destramente per gli orecchi: traimi dunque persuadendo questi. Forzandomi, il corpo sarà teco, ma presso Stilpone l’anima.
XX. Conversò, secondo afferma Ippoboto, eziandio con Diodoro, e da lui apprese le dialettiche; e sebbene già avesse fatto progressi, per modestia s’introduceva anche da Polemone, di modo che, narrano questi avergli detto, invano ti nascondi, o Zenone, col cacciarti furtivamente per le porte degli orti, e col travestire alla fenicia i dommi che rubi. — Ad un dialettico che, in un discorso mietitorio, dimostrava sette specie dialettiche, chiese quanto denaro ne esigesse; e sentendo che cento dramme, dugento gli ne diede. Tanto coltivava l’amore dello studio.
XXI. È fama ch’ei prima usasse il nome di dovere