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introdotta da lui una giovine flautista, e’ s’affrettò di ricondurla al medesimo Perseo.

XIV. Era, si dice, tanto compiacente, che re Antigono spesso facea bagordi da lui, o lo conduceva in sua compagnia a farne dal citarista Aristocle; ma egli vi si sottraeva dopo.

XV. Narrano, che e’ schifasse la molta frequenza del popolo, assidendosi fino sull’alto dei gradi, e quindi ne profittasse per un’altra parte di molestia. Cleante, nel suo libro Del rame, afferma, che esigeva da alcuni circostanti anche lo sborso di una moneta di rame, perchè non gli fossero importuni. E standogli intorno molte persone, mostrato nell’alto del portico il giro di legno dell’altare, disse: Questo una volta stava nel mezzo; ma perchè impediva, fu posto da banda, e voi pure togliendovi di mezzo, non c’importunerete.

XVI. Democare di Lachete salutandolo e dicendogli, che se abbisognava di qualche cosa, ne avrebbe parlato e scritto ad Antigono, quasi di tutto fosse provveduto da lui, uditolo, non praticò più seco. — Raccontasi pure che dopo la morte di Zenone, Antigono dicesse: quale teatro ho io perduto! Onde anche per mezzo di Trasone, legato presso gli Ateniesi, chiese per lui sepolcro nel Ceramico, e interrogato perchè tanto lo ammirasse? perchè, rispose, delle molte e grandi cose ch’io gli diedi non mai s’inorgoglì, nè fu veduto avvilirsi.

XII. Investigatore della verità, ogni cosa esaminava con gran diligenza, il perchè Timone così parla ne’ Silli: