Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/85

LIBRO SETTIMO




CAPO PRIMO.


Zenone.


I. Zenone di Mnasio, o Demio, era cizìeo da Cipro, piccola città greca tenuta da coloni fenicii.

II. Al dire di Timoteo ateniese, nel libro Delle vite, aveva il collo inclinato da una parte; è secondo Apollonio tirio era magro, alquanto lungo, nero la pelle, (onde afferma Crisippo, nel primo Dei proverbi, che taluno lo chiamò per questo, sarmento egizio) e gonfio le gambe, e floscio e debole: e però, racconta Perseo ne’ Comentarj simposiaci, che per lo più evitava i conviti. — È fama che amasse i fichi verdi e lo starsi al sole.

III. Fu, secondo che già si narrò, discepolo di Crate: e dopo, tengono alcuni, come Timocrate, nel Dione, ed anche Polemone, aver egli udito eziandio Slilpone e Senocrate. Dice Ecatone e Apollonio tirio, nel primo libro di Zenone, che avendo egli interrogato l’oracolo, come potrebbe vivere ottimamente, rispondessegli il dio: