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438 annotazioni.

so il contratto, e cambia secondo i differenti aspetti sotto i quali si mostra l’utile comune.“ — Ritter.

Non lamentarono come di un misero ec. — Cioè, se non ci inganniamo, giunsero a quella felicità che fa tenere beato chi, morendo, esce dal timore di perderla. Sentenza che suggerì forse a L. Byron di chiamare fortunato colui che muore prima del quarantesim’anno!


E qui dovrebbero succedere alcune appendici annunciate ne’ cenni premessi all’opera, ma la tarda pubblicazione di questo lavoro, smesso e ripreso le troppe volte, indusse, com’è naturale, e forse pel meglio, qualche perplessità e mutamento nel disegno del traduttore. Da prima egli pensò una introduzione storica, che trascorrendo le epoche della greca filosofia, preparasse in qualche modo alla lettura di un libro imperfettissimo. Trovatolo in progresso più sempre imperfetto, credette miglior partito un corredo di note, che oltre al dichiarare i passi oscuri, ne adempisse le molte lacune.... Ma dove sarebb’ito egli mai? Limitò quindi le note, e serbò l’esposizione dei principali sistemi, manomessi dal buon Laerzio, per alcune appendici che tenessero dietro alla traduzione. Questo oscillare non venne meno che quando il lavoro toccò verso al suo fine. Oimè, nè introduzioni, nè lunghe note, nè appendici poteano ridurre a qualche perfezione questo prezioso centone! Fors’era un rincarare la derrata. Sparita adunque l’introduzione, sminuite al possibile le note, anco le appendici dovettero rimanere un vano pensiero; e certo i lettori