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annotazioni. | 435 |
cere dell’anima risulta da quello che la carne gode per anticipazione del piacere; poichè nel primo non si gode solamente del momento attuale, ma anche del passato e dell’avvenire; lo che forse non significa altro se non, che il piacere dello spirito consiste nella memoria del piacere passato e nella certa speranza del saggio, ch’egli gioirà del piacere nell’avvenire. — Opposizioni alla dottrina dei Cirenaici.“ — Ritter.
Stimando dio un animale immortale ec. ec. — „Un mondo composto di atomi, che possiedono in sè stessi il moto e le leggi di ogni loro combinazione possibile, è un mondo che basta a sè stesso, che si spiega di per sè stesso e non ha mestieri nè di un primo motore nè di un’intelligenza prima; quindi nessuna provvidenza. Epicuro non ammette dio, ma dei. Non sono puri spiriti, perchè nella dottrina atomistica non v’ha spirito; non sono corpi nemmeno, perchè non si danno corpi che possano chiamarsi dei. — Epicuro si volge ad una vecchia teorica di Democrito, e ne appella ai sogni. Come ne’ sogni v’ha immagini che agiscono sopra di noi, determinando sensazioni aggradevoli o penose, senza venir nonostante dai corpi esterni, del pari gli dei sono immagini simili a quelle dei nostri sogni, ma più grandi, aventi umana forma; immagini che precisamente non sono corpi, ma che pur non sono sprovvedute di materialità, che sono ciò che voi vorrete, ma che per altro bisogna ammettere, poichè la specie umana crede agli dei, e l’universalità del sentimento religioso è on fatto, al quale è mestieri assegnare una cagione; e la si trova in fantasmi che producono sull’animo umano, fatto com’è, un’impressione incontestabile, analoga a quella che noi riceviamo dai sogni.“ — Cousin. — Non trovando nulla cui rannodare con certezza la convinzione dell’esistenza dei numi col sistema epicureo, molti hanno dubitato che Epicuro fosse