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426 | annotazioni. |
leggiero (p. 42, 44). Ma Epicnro fa un gran cangiamento alla dottrina di Democrito. Suppone esso che gli atomi s’allontanino nella loro caduta, quantunque insensibilmente, dalla linea perpendicolare. Dal moto perpendicolare non avrebbe mai potuto derivare un composto di corpi, un mondo sensibile. Ciò che indusse Epicuro a supporre questa anomalia fu il timore dell’onnipotenza della necessità, che si avrebbe dovuto ammettere col voler tutto spiegare mediante la caduta necessaria degli atomi in linea retta, e l’azione di qualche cosa di straniero ad essi. — Una forza interna, indipendente dal loro peso, allontana, quantunque poco e insensibilmemte, gli atomi dalla diritta via; ed Epicuro sfuggendo così dalla potenza della necessità, trovava un mezzo eziandio di spiegare la libertà della volontà. Sola traccia che mostri aver egli compreso che si dovea aggiugnere alla natura esteriore degli atomi una certa forza interna. Per altro questa forza interna è concetta come una attività al tutto arbitraria. Emanando la contingenza dei fenomeni dalla stessa sorgente della libertà del volere, e dovendo, come la formazione di ogni fenomeno fisico, dipendere dallo allontanamento irregolare degli atomi nella loro caduta, egli fa ogni cosa dipendere dal caso o da noi, regnando in noi il medesimo azzardo, la stessa deviazione arbitraria della legge della caduta (p. 133). Gli atomi urlandosi e respingendosi, eseguiscono un movimento di rimbalzo di va e vieni ([testo greco], p. 44); e si uniscono anche insieme per modo da formare certi sistemi che costituiscono allora dei corpi visibili e dei mondi.“ — Ritter.
Etica. — „Poste le sensazioni piacevoli o spiacevoli, il [testo greco], ne deriva la ricerca delle prime, la fuga delle seconde, [testo greco]. Per questo mezzo si giugne al piacere, in generale alla felicità, [testo greco]. V’ha piaceri del corpo, piaceri dello spirito. Il piacere, come piacere, è