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annotazioni. | 421 |
scrìvere contro il grande Teofrasto, confessano, che il sermon suo fu dotto ed attico, eh e fu donna pensante, che filosofò e compose opere. Ebbe a figlia una Danae, che pur fece all’amore, e filosofò. Crede il Gassendi che la prima divenisse anche moglie di Metrodoro, il discepolo e l’amico più distinto di Epicuro. Circa al gran numero di cortigiane che frequentano gli orti epicurei, dobbiamo stimare che alcune s’iniziassero bensì alla nuova filosofia, ma che il maggior numero non fosse ammesso che ai banchetti ed a’ pranzi comuni, secondo l’uso di que’ tempi.
Alla Temista donna di Leonteo. — Come alla Temista se usa il vocabolo [testo greco], e poi scrive voi e la Temista? Nessun commentatore ci pose occhio; nè io, senz’aiuto d’altri testi, saprei sanare il passo.
Spendere nella mensa una mina. — Cento dramme, circa novanta delle nostre lire italiane.
V. Probità senza pari ec. — Il carattere, dice Buhle, e i dommi di questo filosofo erano o al tutto sconosciuti o calunniati prima di P. Gassendi. Tutti omai gli storici ne sono convinti, e lo stesso Droz scrive che la sua morale austera e temperala potè esercitare una benefica influenza. Alcune colpe della scuola furono in seguito attribuite al maestro; ma Epicuro praticò sino all’ultimo le virtù che insegnava. I costumi de’ suoi tempi erano figli di quello scoraggiamento che accompagna ne’ popoli la perdita dell’indipendenza; che al pubblico interesse, alla gloria sostituisce i piaceri. Ai sistemi poetici della filosofia erano succeduti que’ della realtà; alle ipotesi di Platone la stranezza dei Cinici e degli Stoici... Epicuro insegnò ad osservare le cose come sono, come la natura le offre all’esperienza.
Fuor Metrodoro ec. — Il buon Diogene dice poco prima che anche un Timocrate aveva abbandonata la scuola. Pare che la bontà di Epicuro sia stata la sola cagione che gli