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diogene. 31

Perchè vuoi, o misero, che avvenga ciò ch’è meglio non avvenga? — Ad uno che usava unguenti, Guarda, disse, che il buon odore del tuo capo, non prepari cattivo odore alla tua vita. — Gli schiavi, diceva, servire ai padroni, gli stolti alle cupidità. — Interrogato perchè gli schiavi (ανδραπόδα) si chiamino così, Perchè, rispose, hanno i piedi d’uomini, ([testo greco]), ma hanno l’anima quale hai tu ora che mi stai interrogando con tanta premura. — Chiedeva una mina ad uno scialacquatore, e interrogato perchè agli altri cercava un obolo, ad esso una mina? Perchè, rispose, dagli altri spero di aver nuovamente, ma, sta sopra le ginocchia degli dei, se da te riceverò un’altra volta. — Vituperandolo ch’egli accattasse, mentre non accattava Platone; Accatta, disse, anche costui, ma:

     Il capo accosta onde nol sentan gli altri.


— Vedendo un arciere inetto, si assise al bersaglio, dicendo: Perchè non mi colpisca. — Gli innamorati, affermava, ingannarsi circa il piacere. — Interrogato se la morte era male? Come, rispose, male, se quando è presente non la sentiamo? — Ad Alessandro che gli s’era accostato, e gli diceva: Non hai timore di me? E chi se’ tu, chiese, buono, o cattivo? £ quegli dicendogli: buono; Chi dunque, riprese, teme le cose buone? — La disciplina diceva essere temperanza a’ giovani, conforto a’ vecchi, ai poveri ricchezza, ai ricchi ornamento. — A Didimone, l’adultero, che una volta medicava un occhio di una fanciulla ([testo greco]); Guarda, disse, che medican-