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cendo in altro luogo, se così sia accaduto, e ricevendo opportuni inaffiamenti da qualche cosa fino a compimento e consistenza, in quanto i sopposti fondamenti possono formare un’aspettativa. Poichè non è mestieri che si faccia soltanto un ammasso ed un vortice nel vuoto, in cui per necessità può, come crediamo, formarsi un mondo, e crescere fino ad urtare contro un altro, secondo che dicono alcuni di quelli che si appellano fisici, essendo ciò in contradizione con quello che vediamo. Il sole, la luna e le altre stelle, non fatte per sè, sono comprese per ogni dove dal mondo; e parimente terra e mare e quante cose debbonsi conservare, sono tosto formate, ed ebbero incremento per incorporazioni e aggiramenti di certe nature di parti sottili, ossia di spiritali o di ignee, ovvero di entrambe insieme; chè in tal modo queste cose ci presenta il senso. La grandezza del sole e delle stelle restanti, secondo che da noi si considera, tant’è quanto apparisce; (Ciò anche afferma nell’undecima Della natura; „Poichè, dice, se la grandezza avesse perduto per la distanza, molto più avrebbe perduto il colore, non essendovi per esso altra più confacente distanza“). Ma secondo ciò ch’è per sè, o maggiore è di quello che vediamo, o minore di poco; o tale quale si vede. Così anche i fuochi che noi veggiamo a distanza, sono veduti secondo il senso. Ogni insistenza poi in questa parte avrà fine di leggieri se uno si applicherà alle cose evidenti che abbiamo dimostrato ne’ libri Della natura. La levata ed il tramonto del sole, della luna e dell’altre stelle può accadere e per ac-