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annotazioni | 351 |
scelta e ad una decisione per riguardo al bene ed al male, tuttavia dichiarando che lo scettico si comporta a quel modo non come filosofo, ma seguendo l’opinione non filosofica. — La costoro dottrina avrebbe distrutto la vita se non fossero venuti a giusti patti tra la filosofia e la vita ec.“ — Ritter.
La dolcezza chiamano fine. — Moderare se non vincere le passioni pareva agli Scettici dover essere come un fine della loro filosofia, il quale esprimevano colle idee di dolcezza e di mansuetudine.
CAPO XII.
Timone.
II. Compose poemi ec. — Celebrati fra le sue poesie sono i Silli, specie di satire, che gli procacciarono il soprannome di Sillografo. In essi assale e confuta gli antichi ed i nuovi filosofi.
V. Il filosofo ec. — [testo greco]; si riferisce, secondo il Rossi, a Timone il Misantropo, che fu filosofo di gran nome e [testo greco].
VI. Delle tragedie faceva parte ad Omero. — Ad un Omero figlio di Miro, fra i sette tragici, che componevano la così della Plejade. Vedi Menagio.
Arato lo interrogò ec. — Arato, l’autore dei Fenomeni, aveva riseduta e corretta una edizione dell’Odissea. Zenone era allora capo degli editori di Omero, a nessuno dei quali la risparmia Timone.
I suoi versi negletti, rosicchiati ec. — Ho seguita l’intera prelazione dell’Hermanno, approvala dall’Huebnero. Vedine la nota.
VII. Nessuno fu successore di costui. La scuola pirro-