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mite dell’ente il più esteriore è perfetto, desso rassomiglia alla sfera, arrotondata da tutte parti, e nella quale il centro è egualmente lontano da tutti i punti della superficie. Aggiugnendo di suo, non esservi non ente che possa impedire l’ente di costituirsi in unità; nè ente che possa fare che siavi qui e colà più o manco ente. — Parmenide colla dialettica, come Senofane col partire dall’idea di dio, giunse al risultato che, cioè, tutto è pensiero e conoscenza razionale. Il pensiero e ciò che cagiona il pensiero sono una stessa cosa.“

Fiorì nella sessagesima nona Olimpiade. — Secondo nella serie dei filosofi eleati, non si è d’accordo sul tempo in cui fiorì Parmenide. Al dire di Platone e’ sarebbe venuto in Atene nel suo sessagesimo quinto anno, è vi avrebbe veduto Socrate ancor giovine. Collocandosi quindi il suo nascimento, con Cousin, tra la 61.ª e 62.ª Olimpiade, con Ritter nella 65.ª, potrebbe giovanissimo aver udito Senofane già vecchio.


CAPO IV.


Melisso.


I. Melisso era samio ec. — Fiorì circa l’ottantesima quarta Olimpiade. Platone e Aristotele non dicono che udisse Parmenide; secondo Ritter conobbe forse soltanto le dottrine degli eleati, dei quali professò le idee. — Egli espose la propria dottrina in un libro scritto in prosa (unico suo libro secondo Diogene, I, 16) che intitolò Dell’arte e della natura.

III. Infinito essere l’universo ec. — Poco si sa intorno la fisica di Melisso. Sarebbe ad esso particolare l’aver considerato il tutto come infinito, ma il mondo che nasce e perisce come finito. — Quattro elementi ec. La necessità gover-