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annotazioni | 323 |
si rannoda storicamente con alcun legame alle idee orientali, sebbene non si possa negare che molte idee orientali non siensi frammiste alle sue da’ nuovi eraclitei, pel commercio dei Greci dell’Asia cogli orientali.
VI. Ogni cosa consistere pel fuoco ec. ec. — „Eraclito ha in comune co’ filosofi ionici la ricerca del principio fisico di tutti i fenomeni, di un principio che penetra tutti i fenomeni del mondo, come loro unità eternalmente vita. Fece consistere il fine della sapienza a conoscere questo principio, risultalo difficile al pari che indispensabile: Non v’ha che una cosa sola obbietto della sapienza, che vuole, e tuttavia non vuole essere nomata, è il nome di Giove; e: La sapienza non è altro che l’interpretazione del modo con cui l’universo è governato. Ora siccome Eraclito chiama fuoco questo primo principio di tutte le cose, non v’ha del pari sin qui gran diversità fra questa dottrina e le precedenti, consistendo la differenza piuttosto nell’espressione che nel fondo di quella; non avendo i precedenti filosofi conosciuto che una forza viva che tutti i fenomeni produce del mondo, e che è in tutto, la qual cosa trovasi anche in Eraclito, il quale insegna che l’universalità delle cose non è nè l’opera d’un dio, nè quella di un uomo, ma ch’ella è stata, ch’ella è e ch’ella sarà in eterno il fuoco vivente, accendentesi e spegnentesi con misura, e che tutto si converte in fuoco, e che il fuoco si trasforma in tutto ec. Anzi notisi che ei non pone differenza tra il fuoco e la forza della vita, o l’anima; che per conseguenza non prende la fiamma pel fuoco, poich’essa è l’eccedente del fuoco; ma che e’ crede quella un vapore secco e caldo, per conseguenza un fluido puro e caldo, comparabile ad una sorte d’aria, e che in fine il principio di tutte le cose è per lui l’oggetto di ogni saggezza, il pensiero razionale che presiede allo sviluppo universale delle cose. Un altro punto invece della sua dottrina distin-