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pirrone. 303

piu non è più che non sia. Quella frase significa dunque, secondo che afferma Timone, nel Pitone, il nulla definire, ed anzi il non assentire ad alcuna cosa. Anche la frase ad ogni discorso inferisce del pari la sospensione dell’assenso; poichè per le cose differenti essendo eguale la forza dei discorsi segue l’ignoranza della verità; e piuttosto a quest’istesso discorso si contrappone un discorso, il quale, dopo avere anch’esso distrutti gli altri, aggirato da sè medesimo perisce; alla maniera dei purganti che fatta passare innanzi la materia, ed essi si evacuano e si disperdono. Su di che asseriscono i Dommatici non distruggersi il ragionamento, ma rafforzarsi. Quindi usavano solo i ministerii de’ ragionamenti, non essendo possibile distruggere un ragionamento con un non ragionamento. In quel modo che sogliam dire non essere un luogo, ed è mestieri assolutamente nominare il luogo, sebbene non dommaticamente, ma dimostrativamente; e del pari, nulla farsi per necessità, ed è mestieri pronunciare necessità. Di questo non so qual modo d’interpretazione usavano essi. Poichè quali appajono le cose, tali non sono in natura, ma sono solamente apparenti; e dicevano cercare non quelle che si intendono, essendo chiaro ciò che s’intende, ma quelle a cui i sensi partecipano. Non è dunque la ragione pirronica che un’indicazione delle cose che appajono, o, come che sia, s’intendono, secondo la quale tutto con tutto si paragona, e, comparato, si trova avere molta disparità e disordine, siccome dice Enesidemo, nel suo Quadro delle dottrine pirroniche. Per rispetto poi alle opposizioni nelle speculazioni dimostrando avanti