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annotazioni 259

VI. Corre fama ch’Eudosso ec. — Huebnero dice che questi pessimi esametri non compajono come tali che nella sola edizione dello Stefano. Or chi s’accorgerebbe, senza dividerli in righe, che fossero versi? Al paziente lettore, ignaro di greco, lo dica la mia versione al solito, anzi più che al solito, slombata, e compatisca alla non lieve fatica di aver tradotto in versi tanti epigrammacci, serbando, come mi sono proposto, anche in essi, una scrupolosa fedeltà; solo pregio di che parvemi suscettiva la versione di un libro, spoglio di ogni qualità di stile, ma autorevole e prezioso per la materia.