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244 | annotazioni |
di Giove (Διὸς φυλακή, Ζηνὸς πῦργος), ch’è cubico, perchè il cubo è il corpo più perfetto, a cagione de’ suoi tre intervalli eguali ec. Da questo fuoco centrale esce quello che penetra il mondo, e che ne abbraccia tutta la superficie più eccentrica.“ — Ritter.
Triplicemente dividersi l’anima. — Qui la forza d’animo propria dell’uomo sarebbe chiamata φρένες; il principio animale νοῦς e θυμός, per modo che la prima avrebbe seggio nel cuore, il νοῦς ed il θυμός nell’encefalo. Ciò s’accorda, dice Ritter, con quanto scrive Plutarco, ma non con altre tradizioni. I più antichi distinguevano un elemento ragionevole ed uno non ragionevole, e questo solo era il partaggio degli animali. S’attribuì in seguito a’ Pitagorici la stessa divisione delle facoltà dell’anima che si trovano in Platone, cioè l’appetito, il coraggio e la ragione.
La virtù essere un’armonia. — Quest’armonia non è bene specificata. Sembra verisimile che consistesse nell’accordo del ragionevole e dell’irragionevole, nel corso della vita. In questo senso si servivano anche della musica per calmare le passioni e per eccitare la forza dell’attività razionale. — „Pei Pitagorici, al dire di Proclo, tutte le virtù non sono che vie per giugnere all’amore. — Verità profonda, che separa le due parti della morale, l’una particolare, che si compone di probità e di esatta giustizia, l’altra dì carità e d’amore; verità che il cristianesimo rese popolare, e che Aristotele espresse dicendo, che se tutti amassero, non vi sarebbe più bisogno di giustizia, perchè non vi sarebbe più mio e tuo; e che, per converso, quand’anche la giustizia fosse osservata, vi sarebbe mestieri ancora del legame dell’amore.“ — Cousin.
Aver ordinato di astenersi dalle fave. — A’ tempi di Numa non si offrivano fave agli dei. Chi sa perchè? Quindi, assai anticamente in Roma alcuni sacerdoti non ne mangia-