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annotazioni 233

due fratelli. Il primo chiamavasi, Eunomo (buona legge), il secondo Tirreno ed egli Pitagora: riunisci insieme questi tre nomi e forse troverai tutti e tre i nomi che convengono ad una setta di filosofia, che ha per oggetto la felicità della nazione in cui è nata.“ — Cuoco, Plat. in Ital.

II. Pitagora fa discepolo di Ferecide. — „I Greci dicevano Pitagora discepolo di Ferecide — ma se il fosse realmente, la storia del discepolo, come meno antica, non potrebbe essere più favolosa della storia del maestro. — Nè simili possono dirsi le due dottrine — nè in si breve tratto tanto mutate. Alcune dottrine che in Grecia erano ristrette tra Savj, in Italia erano quasi volgari.“ — Cuoco. — Le te-stimonianze antiche non sono sufficienti per istabilire la verità tra tante favole posteriormente spacciate sull’educazione di Pitagora. Secondo gli uni i suoi maestri per la geometria sarebbero gli Egizj, anzi, al dire di Clemente alessandrino, per essere ammesso a’ loro misteri, avrebbe subita la circoncisione; i Fenicj gli avrebbero insegnata l’aritmetica, l’astronomia i Caldei, e da’ Magi avrebbe apparate le cose sante e morali. Secondo gli altri sarebbero suui maestri e i due Greci sconosciuti, Creofilo ed Ermodamo, nominati anche dal nostro Diogene, e Biante e Talete e Anassimandro ed in particolare Ferecide. Il Ritter sceglierebbe fra tutti Ferecide e gli Egizj, inclinando per altro a credere Pitagora maestro di sè stesso, e come il risultato del grande movimento scientifico della sua epoca. La qual cosa spiega, secondo lo storico alemanno, la somma influenza esercitata da Pitagora sulle scienze e sulla morale dei contemporanei e dei posteri.

III. Essendo giovine si absentò dalla patria. — „Gli antichi non attribuiscono queste filosofiche peregrinazioni a tutti indistintamente i loro sapienti; poichè se fanno viaggiare in Asia Pitagora e Platone, le cui idee coincidono si spesso co’ sistemi della Persia e dell’India, e’ non v’inviano