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CAPO III.
I. Epicarmo figlio di Elotalo era coo, ed esso pure discepolo di Pitagora. Fu portato, che avea tre mesi, di Sicilia a Megara, e di là a Siracusa, siccome racconta egli stesso, nelle sue opere. — Alla sua statua fu posto questo epigramma:
Quanto le stelle il magno sol brillando
Vince, e quanto de’ fiumi ha maggior possa
Il mare, tanto, affermo, d’Epicarmo
La sapienza primeggia, che cotesta
Patria siracusana incoronava.
II. Lasciò de’ Commentarj, in cui tratta di cose naturali,di sentenze, di medicina; e a molti di essi fece gli acrostici, da cui si conosce che gli scritti sono suoi. Campato novant’anni, finì di vivere.